Liberamente tratto dal “Castello dei destini incrociati” di Italo Calvino. Un personaggio esce da un bosco e trova un castello. Nella sala da pranzo trova dei commensali ma con loro non può comunicare attraverso la parola. Solo con le carte dei tarocchi racconterà le sue esperienze…
Nei tu-bi delle metropoli che si assomigliano nella ripetizione del gesto, del percorso
e di ciò che si incontra, in quello spazio definito “non luogo”: terra di mezzo senza confine, possiamo iniziare un viaggio interiore frastagliato da luci e ombre che cogliendole
o raccogliendole ci condurranno a un “senso” di cosmica relazione: to be!